Il convento di Sant'Oliva, terminato nel 1482, rappresenta un pregevole esempio di archittettura monastica realizzato da maestranze lombarde per volontà del corano Amborgio Massari, provinciale dell'ordine agostiniano. Nel chiostro, Antonio da Como scolpì, nel 1480, i capitelli figurati della loggia. Gli affreschi del piano inferiore sono del 1600 e illustrano le vita di S. Monica, S. Agostino, S. Nicola da Tolentino e S. Oliva da Anagni.
Nel portico sono visibili elementi architettonici romani del I sec. a.C. - I sec. d.C.
La sala capitolare conserva, nelle lunette di destra, importanti affreschi della fine del 1400 rinvenuti durante il recente restauro e attribuiti a Desiderio da Subiaco e in quella di sinistra i resti di una ulteriore affrescatura alla quale forse appartiene la firma di frate Andrea da Civitanova del 1544. Nella cantina del convento si vede l'ingresso di una profonda grotta carsica al centro di innumerevoli leggende locali.
Nella stala, oggi sala conferenze, sono esposti una macina per cereali e una misura per aridi del I sec. a.C. Due ambienti minori pertinenti all'antica sacrestia, accolgono le "Antichità di Cora" di G.B. Piranesi (1764) e L. Rossini (1826)